
Antibiotici, prebiotici, probiotici e simbiotici sono “strumenti” utilizzati nella corrente pratica clinica per modulare la composizione della flora batterica intestinale nella prevenzione e terapia dell'obesità e delle patologie metaboliche ad essa collegate.
Notevole progresso è stato fatto in questo campo grazie alle scoperte in biologia molecolare del ruolo protettivo svolto da alcuni microorganismi presenti nella flora batterica intestinale.
L'epitelio intestinale, il sistema immunitario mucosale e la flora batterica rappresentano infatti un apparato morfo-funzionale in equilibrio dinamico, capace di regolare l'assunzione dell'energia dall'intestino, la digestione di polisaccaridi comuni della dieta altrimenti indigeribili, la produzione o attivazione di molecole segnale coinvolte nel metabolismo dell'ospite, la modificazione della permeabilità intestinale, il rilascio di ormoni intestinali e l'infiammazione.
La composizione della microflora intestinale sembra inoltre contribuire alla differenza interindividuale del peso corporeo e della distribuzione del grasso, alla sensibilità ad insulina ed al metabolismo lipidico e del glucosio.
Diversi fattori determinano la composizione della microflora intestinale durante l'infanzia, tra cui il modo di somministrazione di probiotici, il tipo di alimentazione del bambino, l'ospitalizzazione ed il parto prematuro.
Uno studio della durata di 10 anni ha valutato l'impatto dell'intervento probiotico perinatale sullo sviluppo di sovrappeso nei primi anni di vita. 159 donne gravide sono state randomizzate per ricevere probiotici (1 X 1010 unità formanti colonia di Lactobacillus rhamnosus GG, ATCC 53103) o placebo a partire da 4 settimane prima del parto.
L'intervento si è protratto per sei mesi dopo la nascita. In 113 bambini state effettuate misurazioni antropometriche all'età di 3, 6, 12 e 24 mesi ed a 4, 7 e 10 anni.
L'eccessivo accumulo di peso si è verificato in due fasi; una fase iniziale con inizio durante il periodo fetale che continuava fino a 24 – 48 mesi di età, ed una seconda fase che iniziava all'età di 24 – 48 mesi.
L'intervento probiotico perinatale è risultato capace di moderare la fase iniziale di eccessivo accumulo di peso, in particolare tra i bambini che in seguito hanno sviluppato sovrappeso, ma non la seconda fase, il cui impatto è risultato più pronunciato all'età di 4 anni.
Gli effetti dell'intervento, all'età di 4 anni, si sono espressi come tendenza alla riduzione dell'indice medio di massa corporea adattato sul peso alla nascita.
La modulazione della microflora intestinale attraverso probiotici può dunque influenzare il pattern di crescita del bambino limitando l'eccessivo peso corporeo durante i primi anni di vita.
Questa osservazione richiede tuttavia ulteriori studi clinici ed epidemiologici, la raccolta di dati precisi sui pattern di crescita post-natale e l'identificazione di fattori confondenti capaci di influenzare il peso corporeo.
Ulteriore ricerca è inoltre richiesta per chiarire i meccanismi ormonali, immunomodulatori e metabolici alla base delle interazioni microbo-microbo e microbo-ospite ed i geni specifici che determinano i benefici alla salute derivanti dall'uso di probiotici.
Nell'attesa di studi sulla sicurezza ed i benefici clinici a lungo termine dei probiotici, si ritiene conveniente conservare l'allattamento al seno e l'uso appropriato di antibiotici in modo da assicurare la costituzione di una microflora intestinale positiva, capace di prevenire numerosi disordini metabolici.