
Un gruppo di esperti dell'Oecd, l’Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo di Parigi, ha valutato quali siano le migliori strategie di informazione sanitaria necessarie a contrastare il fenomeno epidemico globale dell’obesità.
L’equipe, guidata da Michele Cecchini e Franco Sassi in collaborazione con l'Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha revisionato le campagne sviluppate da diversi paesi, ricercando quali fossero i principali punti di leva su cui basare i messaggi di sensibilizzazione pubblica e come intervenire economicamente.
Dall’analisi, è emerso che gli aspetti su cui occorre insistere maggiormente per ridurre i fattori di rischio comportamentali associati alle patologie croniche causate dal sovrappeso riguardano la composizione della dieta e l’abitudine all’attività fisica.
Questa patologia si sta diffondendo rapidamente e, più drammaticamente, anche in paesi considerati a basso-medio reddito o in via di sviluppo, come risultato di nuove abitudini alimentari e stili di vita sedentari derivanti da maggiori disponibilità economiche e l'adozione di costumi “occidentali”. Tra le principali realtà nazionali colpite da questo trend figurano Brasile, Cina, India, Messico, Russia e Sudafrica.
L’obesità favorisce l’insorgenza precoce di patologie croniche invalidanti ed è responsabile di mortalità prematura.
Per contrastare questa tendenza sono richieste specifiche politiche di prevenzione basate sulla sensibilizzazione della popolazione sui rischi associati al sovrappeso. I canali d’informazione sanitaria dovrebbero fornire messaggi volti ad aumentare la consapevolezza dei benefici derivanti da sane abitudini alimentari e dalla pratica dell’attività fisica.
Inoltre, sarebbero auspicabili misure fiscali che colpiscano i cibi insalubri, riducendo invece i prezzi degli alimenti salutari ricchi in fibre e limitando il commercio di cibi poco sani destinati ai bambini.
Queste misure sono destinate a produrre, in primis, sostanziali guadagni salutari, assicurando inoltre un notevole risparmio per i sistemi sanitari nazionali, oberati dai costi esorbitanti derivanti dalla gestione delle gravi complicazioni patologiche associate al sovrappeso.