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martedì 18 maggio 2010

Obesità e tumore prostatico: epidemiologia ed implicazioni cliniche

Treatment of prostate cancer in obese populations is problematic, but data on the ability to overcome these difficulties are unclear. It is difficult to determine whether oncologic and functional outcomes in obese patients differ substantially from those in non-obese patients.

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L'incidenza dell'obesità e del tumore prostatico (PCa) risultano sempre più frequente nella società occidentale.

Nonostante i primi studi epidemiologici abbiano fornito dati in conflitto tra loro, recentemente è stata chiarita l'esistenza di una certa associazione tra obesità e Pca, e le implicazioni cliniche delle due patologie e le possibili strategie terapeutiche. 

Recenti dati clinico-epidemiologici suggeriscono che l'obesità è associata ad un ridotto rischio di malattia non-aggressiva, ma anche ad un rischio elevato di patologia aggressiva.

Questa osservazione si può spiegare in parte a causa di un bias inerente nella capacità di identificare il Pca in uomini obesi (livelli inferiori di PSA e prostate di volume maggiore, con conseguente difficoltà nell'individuazione tramite biopsia del tumore).

Questi ostacoli determinano un aumentato rischio di recidiva del tumore dopo terapia primaria e quindi una più alta mortalità dovuta a Pca.

Nonostante questo bias di natura diagnostica, alla base dello sviluppo di tumori più aggressivi numerosi altri markers biologici sono condivisi dalle due patologie: alti livelli di estradiolo, insulina, IGF-1 libero, livelli di leptina, livelli ridotti di testosterone libero e adiponectina contribuiscono a forme tumorali più aggressive.

L'associazione tra obesità e Pca è complessa. Dati emergenti suggeriscono che l'obesità aumenta il rischio di tumore aggressivo, e contemporaneamente riduce il rischio di una patologia più indolente. Questo risulta probabilmente da cause biologiche e non.

Semplici alterazioni nei pattern di pratica clinica possono ridurre l'impatto delle cause non-biologiche e possono migliorare i risultati di Pca in uomini obesi.

 

L'indice di massa corporea come predittore del tumore prostatico

Per determinare se l'obesità è biologicamente associata ad un aumentato rischio di sviluppo di tumore prostatico, specialmente  la forma aggressiva della patologia ed esplorare se esiste un bias nella capacità di individuare questo tipo di tumore di pazienti, occorre tenere in considerazione le caratteristiche cliniche che influenzano la probabilità di trovare un tumore: un'elevato BMI è spesso positivamente associato  alla diagnosi di tumore prostatico.

Inoltre, tra gli uomini con tumore, un valore elevato di BMI aumenta la probabilità di patologia grave.

Questi risultati suggeriscono che l'obesità possa essere biologicamente associata allo sviluppo di tumore prostatico, in particolare a forme aggressive.

 

Composizione corporea, distribuzione del grasso addominale e risultati dei test per l'antigene prostatico specifico.

Le teorie che spiegano l'associazione inversa tra obesità e lo screening  per i livelli di antigene prostatico specifico (PSA) sono attualmente controverse: i disturbi endocrini relativi all'obesità addominale potrebbero influenzare la produzione di PSA, oppure l'elevato volume di plasma associato all'obesità potrebbe avere un effetto diluente sui livelli di PSA.

Secondo l'ipotesi del disturbo endocrino, la massa grassa, e non quella magra, e la distribuzione addominale del grasso dovrebbero essere inversamente associate ai livelli di PSA. Secondo la teoria dell'effetto diluizione, i livelli di PSA dovrebbero invece risultare inversamente associati  sia alla massa magra che a quella grassa indipendentemente dai pattern di distribuzione del grasso corporeo.

I risultati ad oggi sembrano dare ragione maggiormente alle predizioni derivanti dalla teoria della diluizione di volume piuttosto che all'ipotesi del disturbo ormonale.

 

La relazione tra obesità e PSA: una nuova formula

 

Per applicare clinicamente la correlazione inversa PSA-indice di massa corporea (BMI) e migliorare la sensibilità nei casi di individui obesi, si richiede una nuova formula.

La nuova equazione BMI-PSA e stata sviluppata. La formula aggiustata PSA-BMI (equazione di Hekal)  si calcola nel modo seguente: PSA totale misurato (ng/ml−1) moltiplicato per età e diviso per BMI del paziente.

 

I risultati delle prime valutazioni ottenute con la seguente formula, hanno confermato la sua riproducibilità e facilità di calcolo. Grazie a questa equazione si ottiene una maggiore sensibilità del PSA nei pazienti obesi, e quindi una più accurata valutazione del rischio di sviluppo del tumore

Per approfondire:

Urology. 2005 Jul;66(1):108-13.

Body mass index as a predictor of prostate cancer: development versus detection on biopsy.

Freedland SJ, Terris MK, Platz EA, Presti JC Jr.

Eur Urol. 2007 Aug;52(2):331-43. Epub 2007 May 2.

Obesity and prostate cancer: epidemiology and clinical implications.

Buschemeyer WC 3rd, Freedland SJ.

Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2009 Jan;18(1):331-6.

Body composition, abdominal fat distribution, and prostate-specific antigen test results.

Rundle A, Richards C, Neugut AI.

Author:I A Hekal and E I Ibrahiem

Source:Nat Clin Pract Urol. 2007 Nov;4(11):605-14