
L’impiego del test genetico MammaPrint™, un kit diagnostico che si basa sull’analisi del profilo di espressione 70 geni, permette di stimare il rischio di metastasi distanti e stabilire la necessità o meno di ricorrere alla terapia neoadiuvante nel tumore al seno. Questa la conclusione di un recente studio condotto dai ricercatori olandesi del Netherlands Cancer Institute.
L’analisi, dal titolo RASTER (microarRAy-prognoSTics-in-breast-cancER), ha investigato la concordanza tra i risultati del test con le decisioni cliniche effettuate dai medici e quelle fornite l’algoritmo prognostico Adjuvant! Online (AOL) nella decisione sull’impiego della terapia adiuvante sistemico per il trattamento delle metastasi distanti.
Il test MammaPrint™ fornisce una stima del rischio di metastasi sulla base dell’esito di un esame di microarray allestito per valutare il profilo di 70 geni la cui espressione correla con la presenza o il rischio della patologia.
Nello studio, gli autori hanno potuto constatare che la scelta di non intraprendere la terapia adiuvante guidata dalla scelta dei medici e supportata dall’esito del test MammaPrint™ si rivelava appropriata e non comportava un rischio di recidive a distanza di 5 anni.