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venerdì 24 maggio 2013

Durata e qualità del sonno: importanti per il metabolismo

Una scarsa durata e qualità del sonno può influenzare negativamente il metabolismo e causare aumento di peso.

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La conclusione giunge da numerosi studi che hanno dimostrato che le persone che non riposano adeguatamente sono più prone a sviluppare l’obesità e a soffrire di disordini metabolici come il diabete di tipo 2. Uno studio ha calcolato, ad esempio, che un sonno notturno regolare di 5 ore, invece di 8, è responsabile di un’aumento pari al 3,6% dell’indice di massa corporea (BMI).

L’evidenza di un link tra scarso riposo e malattie metaboliche e aumento di peso è emersa da altri studi che hanno dimostrato che la privazione del sonno negli uomini può determinare resistenza all’insulina e, conseguentemente al diabete. Queste osservazioni hanno permesso di comprendere nouve funzioni fisiologiche del sonno collegate al controllo dei ritmi circadiani biologici e del loro impatto sul metabolismo.

Recentemente sono stati rivelati anche gli attori di questo delicato equilibrio tra sonno e dinamiche corporee: i due ormoni leptina e grelina, il primo prodotto dal tessuto adiposo come segnale di sazietà, il secondo rilasciato nello stomaco come segnale di appetito. Entrambi, dunque, sono importanti regolatori delle sensazioni che controllano i comportamenti alimentari, e la privazione del sonno agirebbe proprio alterando il loro equilibrio, in particolare favorendo un’innalzamento dei livelli di grelina, e quindi dell’appetito, specialmente per cibi grassi e altamente succherati. Le vie biochimiche alla base di queste alterazioni non sono completamente note, ma si presume che la resistenza all’insulina rivesta un ruolo fondamentale.

Non solo, la qualità del sonno sembra avere un’impatto sul metabolismo. Un recente studio ha infatti dimostrato che l’inizio del cosiddetto sonno a onde lente coincide con alcune variazioni fisiologiche nella produzione di ormoni che influenzano il controllo del glucosio. Di conseguenza,  anche quando le ore di riposo notturno sono adeguate ma non viene raggiunta questa fase del sonno a causa di interruzioni ripetute si assisterebbe alla stessa risposta metabolica caratterizzata da resistenza all’insulina.

Source:Brian Owens Obesity: Heavy sleepers Nature 497, S8–S9 (23 May 2013)