Anche in Austria, così come sta da tempo avvenendo anche negli Stati Uniti d’America, si discute vivacemente sulle assunzioni raccomandate di vitamina D e sulle opportunità di supplementare la popolazione.
Il problema del fabbisogno in vitamina D e dell’eventuale supplementazione, riguarda in particolare l’anziano, poiché la carenza ne aumenterebbe il rischio di tumori della pelle, dell’esofago e della prostata. Dato che gli anziani trascorrono la maggior parte del loro tempo in casa è difficile che possano giovarsi dell’attivazione solare della vitamina D e comunque, l’esposizione al sole non è l’approccio migliore per sopperire alle carenze. Dunque, l’autore della revisione suggerisce che il livello plasmatico di vitamina D3 negli anziani sia mantenuto entro 75/100 nmoli/l e consiglia una supplementazione orale di colecalciferolo pari a circa 2000 UI al giorno, specie durante l’inverno. Una dieta e uno stile di vita mediterranei è forse la soluzione per evitare la necessità di supplementazione.