
Nonostante l’esistenza di algoritmi clinici sviluppati per la classificazione delle lesioni e la valutazione del rischio evoluzione maligna, l’incertezza di fronte ad ogni singolo caso sussiste.
A sei dermatologi con esperienza in dermoscopia è stato richiesto di fornire indicazioni sulla gestione delle lesioni (escissione chirurgica o follow-up) di alcuni pazienti che presentavano nevi multipli, basandosi sull’esame visivo delle immagini dermoscopiche.
Scopo dello studio è stato il confronto fra due distinti approcci diagnostico-metodologici: quello comparativo e quello morfologico.
Nella prima fase dello studio i partecipanti hanno esaminato singole immagini basandosi sulla morfologia della lesione (approccio morfologico). Successivamente, ai dermoscopisti sono state presentate tutte le immagini relative ai singoli pazienti, permettendo così ai medici di valutare ogni lesione nel contesto della mappatura dermoscopica complessiva relativa a ciscun paziente (approccio comparativo).
Lo studio ha coinvolto 17 pazienti per un totale di 190 lesioni analizzate (184 nevi destinati al follow-up dermoscopico, 4 nevi escissi, 2 melanomi escissi).
I dati raccolti durante le due fasi del trial clinico hanno permesso di calcolare l'influenza del tipo di approccio sulla decisione clinica di gestione delle lesioni.
Basandosi sull’esame morfologico delle lesioni, il 55,1% delle indicazioni fornite suggerivano l’escissione chirurgica; attraverso l’approccio comparativo i suggerimenti di escissione si riducevano al 14,1%. Gli unici due casi di melanoma accertato inclusi nello studio sono stati correttamente riconosciuti e destinati all’intervento chirurgico di escissione da parte di tutti i dermatologi partecipanti allo studio.
L'approccio comparativo nella valutazione delle lesioni sospette permette una maggiore accuratezza diagnostica riducendo il numero di interventi chirurgici superflui.