
Come avviene per la maggior parte dei tumori, la diagnosi del melanoma comprende una vasta serie di presentazioni e comportamenti biologici. La crescita dei neoplasmi maligni dei melanociti può infatti variare ampiamente, da forme nodulari che sviluppano rapidamente ad altre che evolvono negli anni.
Nel presente studio, pubblicato sulla rivista British Journal of Dermatology, un gruppo di ricercatori ha valutato longitudinalmente l’evoluzione delle caratteristiche dermoscopiche dei melanomi a lenta crescita in modo, da identificare gli elementi che potrebbero facilitare un immediato riconoscimento del potenziale maligno di queste lesioni.
In totale sono stati esaminati retrospettivamente gli archivi di immagini digitali relativi a 15 lesioni pigmentate monitorate attraverso dermoscopia digitale per almeno un anno. Gli autori hanno analizzato le immagini iniziali e quelle ottenute durante il follow-up per stabilire le alterazioni globali del pattern, l’organizzazione strutturale, la colorazione e le dimensioni.
Durante il follow-up, i melanomi sviluppavano le seguenti caratteristiche dermoscopiche: pattern più omogeneo e meno reticolare, più frequente disorganizzazione del pattern, ridotta prominenza del colore marrone chiaro e maggiore prevalenza di colorazione marrone scura, rossa, bianca, grigia, blu e nera, riduzione del network pigmentato e concomitante aumento di aree non strutturate e, infine, maggiore presenza di strutture dermoscopiche tipiche del melanoma, tra cui network negativo, strutture blu biancastre e macchie irregolari.
La maggior parte delle lesioni considerate manteneva le dimensioni iniziali o cresceva meno di 2 mm in diametro. L’aumento in dimensione delle lesioni era associato ad un cambiamento nel numero totale dei colori e di strutture durante il follow-up.
In conclusione, mentre il diametro sembra cambiare solo minimamente nel tempo, la caratteristica più evidente nelle lesioni a lenta crescita è la perdita di organizzazione strutturale e la comparsa di nuove sfumature cromatiche.