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martedì 5 luglio 2011

Supplementi proteici per il paziente in emodialisi

I pazienti in dialisi sono soggetti a profonde alterazioni metaboliche e nutrizionali che modificano l'equilibrio energetico in forma cronica e persistente

Nutrizione enterale nell'insufficienza renale

Nei pazienti con insufficienza renale cronica sottoposti a emodialisi si assiste al femoneno della Protein Energy Wasting (PEW), una situazione distinta dalla malnutrizione, caratterizzata da un elevato consumo energetico e riposo.

 

Questa condizione si manifesta con bassi livelli serici di albumina e prealbumina, sarcopenia e perdita di peso e costituisce un forte predittore di mortalità.

 

I pazienti in dialisi sono soggetti a profonde alterazioni metaboliche e nutrizionali che modificano l’equilibrio energetico in forma cronica e persistente.

 

Il catabolismo proteico, richiesto per mantenere un substrato amminoacidico plasmatico per la sintesi di proteine della fase acuta dell’infiammazione, può avere forti ripercussioni sul muscolo scheletrico e può determinare frequenti infezioni ed eventi cardiovascolari acuti, riproducendo uno stato di semi-denutrizione.

La deficienza nutrizionale è inoltre dovuta alla perdita di amminoacidi nel liquido dializzato equivalente a 6–8 g per sessione per un totale di 6,5 kg all’anno.

 

Circa due terzi dei pazienti in dialisi soffrono ipo-albuminemia ed rischio di mortalità è elevato in presenza di concentrazioni seriche di albumina inferiori a <40 g/l.

 

Numerosi studi hanno dimostrato che la PEW può essere mitigata o corretta mediante un supporto nutrizionale enterale incentrato sull’assunzione di proteine.

 

I supplementi nutrizionali costituiscono infatti la strategia più indicata per ristabilire le concentrazioni di albumina plasmatica ed aumentare la sopravvivenza di questi pazienti. I supplementi orali possono fornire 7–10 kcal/kg giornaliere aggiuntive necessarie al raggiungimento delle dosi raccomendate.

 

Le richieste alimentari e il supporto nutrizionale entrale devono essere considerati anche in pazienti con IRC e diabete mellito, nei pazienti sottoposti a dialisi peritoneale e nei riceventi di trapianti renale.

I pazienti in dialisi peritoneale perdono infatti circa 5-7 grammi di proteine al giorno nel liquido dializzato. Queste perdite sono ancor più consistenti durante gli episodi di peritonite

 

La risposta immunitaria al trapianto, la frequenza e severità degli eventi di rigetto, il grado di compromissione della funzione renale e l’utilizzo di regimi immuno-soppressivi possono favorire la PEW nei riceventi di trapianto renale.

Un cattivo stato nutrizionale prima e dopo l’intervento è associato a minore sopravvivenza di questi pazienti.

 

Il supporto nutrizionale entrale può fornire una serie di macronutrienti e micronutrienti oltre alle calorie e le proteine. Tra questi, gli amminoacidi essenziali, i composti inattivi della proteina D nativa ed altre vitamine antiossidanti, possono essere consumate sottoforma di preparazioni multivitaminiche o come ingredienti aggiunti ai supplementi nutrizionali orali.

 

Altre preparazioni possono migliorare lo stato nutrizionale dei pazienti sottoposti l’emodialisi come gli stimolanti dell’appetito, gli ormoni anabolici, i fattori di crescita e gli agenti anti-ossidativi e anti-infiammatori.

Infine, altri interventi non nutrizionali devono essere considerati riguardanti le modalità di trattamento dialitico e le tecniche per la prevenzione dell’infiammazione e della perdita di proteine.

Author:Kamyar Kalantar-Zadeh, Noël J. Cano, Klemens Budde, Charles Chazot, Csaba P. Kovesdy, Robert H. Mak, Rajnish Mehrotra, Dominic S. Raj, Ashwini R. Sehgal, Peter

Source:Nature Reviews Nephrology 7, 369-384 (July 2011)