
Ancora pochi, ma decisamente significativi dati epidemiologici suggeriscono un effetto protettivo offerto dalle fibre vegetali introdotte con la dieta nella prevenzione del tumore al seno.
Questo sarebbe specialmente vero per le forme del tumore dipendenti dagli ormoni sessuali circolanti progesterone ed estrogeni.
Precedenti analisi retrospettive hanno identificato una correlazione tra il consumo di questi alimenti ed il rischio della neoplasia.
Uno studio cinese ha valutato l’associazione tra il consumo dietario totale di fibre e specifici tipi di fibre e il rischio di sviluppo della malattia.
Oltre 400 pazienti affette da tumore al seno primario sono state arruolate in uno studio caso-controllo ed intervistate per valutare il loro consumo abituale di fibre vegetali.
Dall’analisi è emersa una significativa associazione inversa tra il contenuto totale in fibre nella dieta e il rischio del tumore mammario.
Fibre di soia, e derivanti da frutta e verdura sembrano offrire il maggior livello di protezione mentre decisamente inferiore è risultato invece l’associazione con il consumo di cereali.
L’effetto protettivo è risultato variare anche in base al sottotipo di tumore, sia estrogeno che progesterone dipendente.
Le fibre vegetali sembrano prevenire il rischio della neoplasia mediante l’inibizione del riassorbimento renale degli estrogeni e l’inibizione stessa della loro sintesi determinando così la riduzione dei livelli circolanti degli ormoni e la proliferazione patologica del tessuto mammario.
Inoltre, questi alimenti sembrano influenzare alcune vie di segnalazione che coinvolgono fattori di crescita simili all’insulina i quali sono notoriamente associati al rischio del tumore e la loro produzione dipende largamente dal tipo di dieta.