
La terapia di ablazione ormonale, istituita nei pazienti affetti da alcuni tumori ormono-dipendenti, può determinare la riduzione della densità ossea favorendo lo sviluppo di osteoporosi secondaria.
Tuttavia, numerose fratture osservate in pazienti affetti da tumore della mammella o della prostata vengono erroneamente attribuite all’infiltrazione metastatica del tumore nell’osso e non riconosciute come effetti della terapia.
Questi incidenti sono invece la conseguenza diretta del trattamento anti-ormonale e della sua influenza sul metabolismo osseo, risultante nel riassorbimento della matrice mineralizzata.
Maria Luisa Brandi, ordinario di Endocrinologia e malattia del metabolismo, ha portato all’attenzione delle istituzioni questa problematica durante il convegno 'Osteoporosi e gli indirizzi comunitari' tenutosi a Roma.
Secondo il Prof. Brandi, questa specifica categoria di pazienti oncologici dovrebbe essere inclusa nella nota Aifa 79, il documento che prevede il trattamento farmacologico dell’osteoporosi a carico del sistema sanitario, in quanto esposta ad un’elevato rischio di frattura.