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mercoledì 19 gennaio 2011

Lo screening per l'osteoporosi in farmacia

Misurare il rischio di fratture da fragilità in farmacia: questo quanto sembra promettere il futuro della farmacia clinica.

Screening osteoporosi in farmacia

Nonostante l’esistenza di precise linee guida per lo screening e la gestione dell’osteoporosi, l’individuazione dei soggetti a rischio ed il trattamento post-frattura, specialmente negli anziani, sono attualmente sub-ottimali.

 

L’osteoporosi rappresenta, per via della sua asintomaticità, una condizione nascosta, costituendo un’epidemia silenziosa, per la quale esiste una "falla" nel campo dell’assistenza medica.

Le fratture osteoporotiche, specialmente quelle dell’anca, comportano dolore, deformità, riduzione della mobilità e costituiscono un oneroso carico per il sistema sanitario in termini di costi di ricovero.

 

Le farmacie, sia pubbliche che private, rappresentano le sedi ideali per eseguire lo screening e la valutazione del rischio di osteoporosi nella popolazione generale. Questo è reso possibile grazie all’esistenza di dispositivi portatili ad ultrasuoni che permettono di valutare rapidamente il grado di compromissione ossea.

 

Il potenziale di tale servizio è stato evidenziato dal Carter Chemist Trial, un progetto pilota di screening attuato da una rete di farmacie del Regno Unito. Da questa esperienza è risultato che il 13% dei soggetti sottoposti a screening presentavano un alto rischio di frattura.

 

Durante il programma i farmacisti hanno eseguito l’esame ultrasonometrico quantitativo a livello del calcagno (QUS) per valutare il rischio di frattura, piuttosto che con intento diagnostico. I pazienti che hanno ricevuto assistenza da parte dei farmacisti sono stati sottoposti in seguito ad un test specifico della densità minerale ossea (BMD) ed hanno iniziato una trattamento per l’osteoporosi. Il programma di screening ha inoltre determinato un aumento dell’assunzione di calcio e vitamina D da parte dei pazienti.

 

In Italia, alcune reti indipendenti di farmacie hanno già partecipato al programma di Farmaciapiù, un’iniziativa inserita nel progetto della "Farmacia dei Servizi", eseguendo gratuitamente la misurazione della densità ossea con apparecchio ad ultrasuoni Lunar Achilles Insight.

 

Sembrerebbe questo un primo passo verso il modello inglese del Pharmaceutical care, un sistema che vede la farmacia sempre più inserita nel servizio sanitario nazionale, capace di offrire servizi di counseuling clinico e che favorisce l’evoluzione della figura del farmacista e della struttura in cui esso opera verso una dimensione più collegata con la realtà ambulatoriale e diagnostica.