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venerdì 10 febbraio 2012

Polichemioterapia nel trattamento del tumore al seno

Il regime chemioterapico combinato più efficace nella riduzione della mortalità a 10 anni è quello che combina tassani più antraciclina, o dosi maggiori cumulate di antraciclina.

Una recente metanalisi ha docomentato quale sia il regime chemioterapico più efficace nel ridurre la mortalità nel tumore al seno.

La riduzione media di un terzo nella mortalità a 10 anni dal tumore è data dalla combinazione tassani più antraciclina, o dosi maggiori cumulate di antraciclina.

Nello studio gli autori hanno ricercato le differenze relative all’efficacia di differenti regimi di chemioterapia adiuvante per il trattamento del tumore al seno precoce.

Sono stati considerati i trials randomizzati prodotti tra il 1973 e 2003 che comparassero tra loro regimi a base di tassani versus non tassani, oppure qualsiasi regime a base di antracicline versus regime CMF standard (ciclofosfammide, metotrexano, fluorouracil) o quasi-standard CMF, dosaggi elevati versus bassi di antraciclina, o ancora polichemioterapia versus no chemioterapia adiuvante.

Gli autori hanno considerato i seguenti parametri di interesse: recidive, mortalità per il tumore e per altre cause.

In totale sono stati analizzati 23 trials, per un totale di oltre 100.000 pazienti.

Dallo studio è emerso che i trials che aggiungevano quattro cicli separati di tassani ad un trattamento di durata fissa con antraciclina di controllo producevano una significativa riduzione della mortalità.

Non sono state registrate, tuttavia, significative differenze quando nei gruppi di controllo i cicli extra di tassani erano controbilanciati da cicli extra di altri farmaci citotossici.

I trials che comparavano il regime 4AC (quatro cicli di doxorubicina e ciclofosfammide tre volte settimanalmente) con il trattamento CMF standard hanno prodotto risultati simili.

I regimi a base di antraciclina che presentavano dosaggi cumulativi sostanzialmente più elevati rispetto al 4AC sono risultati più efficaci rispetto al trattamento standard CMF.

Infine, i trials che testavano versus no chemioterapia hanno suggerito una maggiore riduzione della mortalità con CAF rispetto al regime standard 4AC e standard CMF.

In generale, in tutte le analisi che coinvolgevano regimi a base di tassani o antracicline, si sono registrate piccole riduzioni nella mortalità dovute all’età, condizione nodale, diametro o differenziamento del tumore, status del recettore estrogenico e in base all’utilizzo di tamoxifen. Secondo gli autori della review il regime più efficace tra quelli analizzati (tassani più antraciclina, oppure dosi cumulative superiori di antraciclina) offrivano in media, una riduzione di un terzo della mortalità a 10 anni rispetto al non utilizzo di chemioterapia.

Fonte:Early Breast Cancer Trialists' Collaborative Group (EBCTCG)Comparisons between different polychemotherapy regimens for early breast cancer: meta-analyses of long-term outcome among 100 000 women in 123 randomised trials The Lancet