
Nuove raccomandazioni per l’utilizzo della radioterapia nel trattamento delle pazienti affette da tumore al seno primario. I risultati giungono dallo studio inglese UK Standardisation of Breast Radiotherapy (START), un’analisi durata 5 anni (1999-2002) alla cui realizzazione hanno contribuito 35 centri di radioterapia del Regno Unito.
Le principali conclusioni raccolte dai coordinatori del progetto, i ricercatori dell’Institute of Cancer Research presso la University of Southampton, si riferiscono alle dosi e alla frequenza ottimale per ottenere una maggiore riduzione della massa tumorale prima di sottoporre le pazienti alla chirurgia.
In breve, gli autori hanno potuto stimare che l’utilizzo di una dose totale inferiore di radioterapia, somministrata durate meno sedute ma in frazioni di durata più estesa, si rivela più efficace ed anche sicura rispetto al regime standard impiegato (50 Gy in 25 frazioni).
Queste conclusioni si riferiscono ai dati sulla sopravvivenza delle pazienti valutati durante un periodo di follow-up clinico di 10 anni. Secondo gli autori, l’impiego di dosi ipo-frazionate di radioterapia sarebbe quindi maggiormente indicato per promuovere la sopravvivenza delle donne.
L’utilizzo continuo di dosi di radioterapia di 40 Gy in 15 frazioni, cioè il regime terapeutico indicato dallo studio, è già impiegato in numerosi centri medici inglesi e rappresenta il trattamento radioterapico standard nelle donne che richiedono radioterapia adiuvante per la gestione del tumore mammario precoce invasivo.