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giovedì 16 maggio 2013

Estratto di rosa canina, un rimedio naturale contro il diabete

L'estratto di rosa canina è in grado contrastare il rischio di diabete di tipo 2 e di patologie cardiovascolari negli individui sovrappeso.

Rosa selvatica obesità

Questi risultati sono estremamente importanti e giungono in un periodo di rinnovato interesse per la ricerca di composti erboristici impiegabili nel controllo delle patologie metaboliche. Il team scandinavo, guidato dai Ricercatori del dipartimento di medicina sperimentale dell’Università di Lund, ha dimostrato nell’uomo gli effetti anti-diabete dell’estratto di rosa canina.

Gli effetti benefici della rosa canina sono già stati testati sull’animale da laboratorio ed hanno prodotto incoraggianti risultati per il suo possibile utilizzo clinico. La somministrazione di un preparato in polvere ottenuto dagli pseudofrutti della pianta permetteva di ostacolare lo sviluppo dell’obesità e dell’intolleranza al glucosio negli animali sottoposti ad un dieta grassa. Inoltre, studi precedenti sempre nell’animale avevano dimostrato un effetto protettivo sul livello di colesterolo nel sangue.

L’utilizzo di estratto di rosa canina è parte della medicina tradizionale da tempo, che ne apprezza il contenuto di acido ascorbico e le proprietà anti-infiammatorie, sfruttate principalmente per alleviare i sintomi dolorosi delle patologie infiammatorie articolari. L’estratto della pianta contiene anche importanti sostanze antiossidanti, composti fenolici e carotenoidi.

Nel presente studio, i ricercatori hanno valutato l’efficacia del preparato nell’uomo, sottoponendo un gruppo di individui obesi ad un trattamento giornaliero di sei settimane a base di 40g di estratto vegetale disciolto in acqua. In totale, 31 soggetti obesi, alcuni dei quali affetti da intolleranza al glucosio, sono stati assegnati casualmente al trattamento con estratto di rosa oppure ad un trattamento di controllo placebo.

Gli autori hanno potuto constatare un significativo effetto sul controllo metabolico promosso dal trattamento. Dopo sei settimane gli individui che avevano assunto il preparato regolarmente presentavano una riduzione del valore di pressione sistolica, del colesterolo plasmatico totale, delle lipoproteine a bassa densità (LDL) e del rapporto LDL/HDL rispetto all’inizio dello studio. Anche il rischio di patologie cardiovascolare (Reynolds risk assessment score) si era ridotto del 17%.  Questi risultati non erano, invece, osservati nel gruppo di controllo.

Il trattamento, comunque, non determinava alcuna variazione del peso corporeo, così come non modificava il valore di pressione diastolica, delle proteine colesterolo HDL, dei trigliceridi, delle incretine e neppure di alcuni markers infiammatori.

Fonte:U Andersson, K Berger, A Högberg et al. Effects of rose hip intake on risk markers of type 2 diabetes and cardiovascular disease: a randomized, double-blind, cross-over investigation in obese persons European Journal of Clinical Nutrition (2012)