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venerdì 26 aprile 2013

Ulcere sclerodermiche: può la capillaroscopia definire il rischio?

Un recente studio conferma l’affidabilità dell’indice di rischio per lo sviluppo delle ulcere sclerodermiche valutato mediante capillaroscopia.

capillaroscopia ulcere cutanee

Le ulcere cutanee costituiscono una complicazione frequente nei pazienti affetti da sclerodermia sistemica. Si stima che circa il 50% dei soggetti sclerodermici sviluppano una lesione cutanea di questo tipo durante l’evoluzione clinica della patologia e questa condizione è responsabile di dolore e disabilità e richiede un trattamento sia locale che sistemico.

Recentemente è stato approvato l’utilizzo di un indice per classificare il rischio di sviluppare nuove ulcere cutanee (CSURI) a distanza di tre mesi dall’esame videocapillaroscopico.

Un recente studio condotto dai ricercatori dell’Università di Modena e Reggio Emilia ha valutato l’affidabilità dell’indice utilizzando 3 differenti strumenti per la videocapillaroscopia che variavano nell’ampiezza dell’immagine (1.33, 1.57, e 1.70 mm). In totale, gli autori hanno esaminato 167 individui affetti da sclerosi sistemica ad intervalli regolari durante un periodo di sei mesi.

In conclusione, l’indice CSURI si rivelava altamente sensibile, specifico e predittivo nella serie di pazienti esaminati, indipendentemente dallo strumento impiegato. Inoltre, il valore predittivo negativo dell’indice capillaroscopico restava piuttosto alto indipendentemente dall’ampiezza dell’immagine del dispositivo.

Source:Sebastiani M, Manfredi A, Lo Monaco A et al. Capillaroscopic Skin Ulcers Risk Index (CSURI) calculated with different videocapillaroscopy devices: how its predictive values change. Clin Exp Rheumatol. 2013