
Le ulcere cutanee costituiscono una complicazione frequente nei pazienti affetti da sclerodermia sistemica. Si stima che circa il 50% dei soggetti sclerodermici sviluppano una lesione cutanea di questo tipo durante l’evoluzione clinica della patologia e questa condizione è responsabile di dolore e disabilità e richiede un trattamento sia locale che sistemico.
Recentemente è stato approvato l’utilizzo di un indice per classificare il rischio di sviluppare nuove ulcere cutanee (CSURI) a distanza di tre mesi dall’esame videocapillaroscopico.
Un recente studio condotto dai ricercatori dell’Università di Modena e Reggio Emilia ha valutato l’affidabilità dell’indice utilizzando 3 differenti strumenti per la videocapillaroscopia che variavano nell’ampiezza dell’immagine (1.33, 1.57, e 1.70 mm). In totale, gli autori hanno esaminato 167 individui affetti da sclerosi sistemica ad intervalli regolari durante un periodo di sei mesi.
In conclusione, l’indice CSURI si rivelava altamente sensibile, specifico e predittivo nella serie di pazienti esaminati, indipendentemente dallo strumento impiegato. Inoltre, il valore predittivo negativo dell’indice capillaroscopico restava piuttosto alto indipendentemente dall’ampiezza dell’immagine del dispositivo.