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martedì 4 ottobre 2011

Attaccamento materno del bambino e obesità infantile

L’insicurezza del bambino di fronte alle situazioni stressanti è una possibile causa dell'obesità infantile

Secondo gli psicologi i bambini che non hanno un rapporto emozionale sicuro con i propri genitori, in particolare con la madre, presentano un maggior rischio di sviluppare l'obesità entro i 4 anni emezzo di età.

Quando il bambino vede nei genitori un riparo è anche più libero di esplorare gli ambienti, si adatta con facilità a nuove persone e reagisce positivamente alle situazioni stressanti. Al contrario, i bambini che vivono conflittualmente il rapporto con i propri genitori rispondono allo stress con irrascibilità, paura, ansia e rifiuto del contatto con altre persone.

Poiché le aree cerebrali che governano le risposte emozionali sono in parte sovrapposte a quelle responsabili del controllo dell’appetito e del bilancio energetico, vi sarebbe una partecipazione di entrambi i sistemi nella predisposizione allo sviluppo dell’obesità nel bambino.

L’ipotesi vuole che un’attaccamento insicuro dia luogo a frequenti risposte emotive esagerate capaci di alterare il normale sviluppo e funzionamento dei sistemi di mantenimento dell’omeostasi energetica favorendo così l'insorgenza dell'obesità infantile.

La regolazione delle risposta emotiva allo stress si va plasmando nella primissima infanzia anche grazie all’interazione bambino-genitore. In questo contesto, la creazione di un “attaccamento sicuro” è un forte indicatore del corretto sviluppo emozionale nella risposta alle situazioni stressanti.

La predisposizione all’obesità infantile avrebbe dunque origine a livello cerebrale, in quelle aree deputate al controllo delle risposte allo stress ed inserite nel più esteso sistema limbico, quest’ultimo coinvolto nella regolazione ormonale del ciclo sonno-veglia, di fame e sete e di numerosi altri processi metabolici.

Per prevenire l’obesità infantile non basterebbe dunque un'attenzione rivolta alla sola alimentazione e all'attività fisica. Un importante approccio comportamentale consisterebbe infatti nell’aiutare il bambino a sviluppare dei modi salutari per regolare le proprie emozioni e comportamenti di fronte alle situazioni stressanti. 

Fonte:S. E. Anderson, R. C. Whitaker. Archives of Pediatrics and Adolescent Medicine, 2011; 165 (3): 235 DOI: 10.1001/archpediatrics.2010.292