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giovedì 7 giugno 2012

Meno grasso viscerale, minore il rischio cardiometabolico

Le anomalie biochimiche e fisiologiche che favoriscono diabete patologie cardiovascolari vengono corrette con la riduzione dei depositi adiposi vicerali.

grasso viscerale

Lo dimostrano i ricercatori canadesi del dipartimento di cardiologia dell’Université Laval, Québec. Gli interventi che combinano attività fisica e alimentazione controllata sono veramente efficaci nel modificare il rischio cardiometabolico solo quando è la componente adiposa viscerale ad essere ridotta. Poco importa se si riducono i depositi sottocutanei.

Lo studio della durata di un anno ha previsto l’arruolamento di oltre un centinaio di individui obesi caratterizzati da una circonferenza vita media superiore a 90 cm e dislipidemia all’interno di un programma terapeutico combinato. Gli autori hanno quindi ottenuto varie misurazioni relative alla composizione corporea e ad alcuni parametri biochimici indicativi del rischio cardiometabolico (adipochine plasmatiche, marker infiammatori, lipidi e lipoproteine e tolleranza al glucosio) e della condizione cardiorespiratoria.

Dopo un anno di trattamento, la fisiologia respiratoria migliorava del 20% ed anche gli indicatori biochimici tornavano ad una situazione di quasi-normalità.

I ricercatori hanno potuto osservare che questi miglioramenti correlavano con la riduzione del volume di entrambi i tipi di deposito adiposo (sottocutaneo e viscerale), ma il decremento della componente viscerale era independentemente associata al miglioramento della fisiologia cardiorespiratoria.

I benefici ottenibili con il programma combinato erano dunque attribuibili in misura superiore alla riduzione della componente adiposa profonda, la cui diminuzione correlava anche con la riduzione dell’adiposità globale.

Source:Anne-Laure Borel, Julie-Anne Nazare, Jessica Smith et al. Visceral and Not Subcutaneous Abdominal Adiposity Reduction Drives the Benefits of a 1-Year Lifestyle Modification Program Obesity (2012)