La relazione tra il contenuto di adiposità corporea e la resistenza all’insulina è nota nell’adulto ma non è stata altrettanto approfondita nei bambini.
Nel presente studio, i ricercatori dell’Università di Trieste, Milano e Verbania hanno condotto uno studio consecutivo di giovani pazienti di età compresa tra 6 e 18 anni per valutare l’associazione tra la percentuale di grasso corporeo e i risultati del test di tolleranza orale al glucosio.
In totale, 682 bambini e 884 bambine obesi sono stati sottoposti al test che prevedeva la somministrazione di 1,75 g di glucosio per kg di peso corporeo (valore massimo somministrato 75 g).
La stima dell’adiposità corporea è stata condotta attraverso la bioimpedenza, utilizzando una formula specifica per la popolazione infantile recentemente sviluppata dallo stesso gruppo di studio.
L’analisi di regressione multivariata ha permesso di valutare l’associazione tra quattro misure della resistenza all’insulina (l’area del glucosio sotto la curva, l’area dell’insulina sotto la curva, l’indice di sensibilità all’insulina e l’indice insulinogenico) e la percentuale di grasso corporeo. In seguito alla correzione per età e sesso, i ricercatori hanno potuto osservare che per ogni aumento del 10% della percentuale di grasso corporeo si assisteva, mediamente, ad una riduzione di mezza unità dell’indice di sensibilità all’insulina e ad un aumento medio di 0,15 unità dell’indice insulinogenico.
Gli autori hanno potuto così concludere che nei bambini obesi, il contenuto di adiposità corporea è inversamente associato alla resistenza all’insulina e direttamente associato alla risposta delle cellule beta pancreatiche, come indicato dall’esito del test di tolleranza al glucosio.