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venerdì 20 aprile 2012

Tumore colon-retto: linee guida alimentari poco efficaci per prevenire

L'aderenza alle linee guida alimentari offre solo una modesta protezione contro il tumore colon-rettale, ma emergono nuovi fattori preventivi.

tumore al colon obesità

L’aderenza alle linee guida nutrizionali offre solo una moderata protezione contro il rischio del cancro colon-rettale. Si confermano, tuttavia, i benefici associati al consumo indicato di carboidrati e, come suggerisce un recente studio, di particolari acidi grassi.

L’analisi, condotta presso il dipartimento di Epidemiologia e Statistica Medica dell’Università di Milano, ha dimostrato come il tumore colon-rettale, una patologia legata allo stile di vita e, in particolar modo, alle abitudini alimentari, possa essere prevenuta solo parzialmente attraverso la dieta.

La predisposizione al tumore è incrementata dalla presenza di iperinsulinemia, una condizione favorita dalle diete a basso contenuto e fibre e abbondanti in carni e grassi, la quale può stimolare direttamente la crescita neoplastica dei tessuti.

Nello studio, gli autori hanno valutato l’aderenza di un gruppo di pazienti e controlli alle linee guida alimentari europee 2010 per la prevenzione delle principali patologie croniche, ricercandone l’associazione con la probabilità di sviluppare il tumore. In totale, sono stati analizzati i dati relativi a 1953 casi di tumore colon-rettale e 4154 controlli, raccolti nelle regioni del nord Italia tra il 1992 e il 1996. Gli autori hanno quindi sviluppato un indice per stabilire il grado di aderenza alle linee guida per le seguenti categorie di nutrenti: carboidrati, grassi totale e acidi grassi essenziali omega-6.

Dall’analisi è emerso che il rischio del tumore non variava significativamente, anche quando l’aderenza alle linee guida era positiva, ma aumentava in modo registrabile solamente nei casi di non-aderenza al consumo indicato di acido linoleico e alfa-linolenico, rispettivamente stimati al 4 e 0,5% dell’assunzione calorica totale. Lo studio ha inoltre confermato precedenti osservazioni sui benefici associati alla moderazione di pasti a base di carboidrati e, più in generale, alle diete a basso indice glicemico. Globalmente, queste associazioni erano apprezzabili solamente per quanto riguarda le forme tumorali che interessano il colon e non il retto.  

I ricercatori hanno rivendicato la novità introdotta dal presente approccio analitico che considera il pattern alimentare come somma superiore delle singole parti. La valutazione integrata delle diverse componenti nutrizionali rappresenta infatti una strategia complementare alle indagini tradizionali che considerano l’impatto di specifici nutrienti. L’approccio basato su un modello multiplo risulta infatti più intuitivo e riproducibile e fornisce risultati immediatamente interpretabili per valutare l’impatto di una particolare dieta nella prevenzione delle principali patologie croniche.

Source:Adherence to the European food safety authority's dietary recommendations and colorectal cancer risk European Journal of Clinical Nutrition (2012) F Turati1, V Edefonti, F Bravi et al.