
Curare l’obesità con la dieta? Nulla di strano, specialmente quando alcuni alimenti possiedono vere e proprie proprietà farmacologiche.
L’attenzione è ora rivolta all’aglio, insostituibile elemento della dieta mediterranea e, forse non a caso, alimento indicato per la prevenzione di un vasto spettro di patologie tra cui aterosclerosi, alcune forme di tumore, ipercolesterolemia, diabete di tipo 2, ipertensione e, a quanto pare, anche l’obesità.
Alcuni composti contenuti nel bulbo, principalmente tiosolfonati e polifenoli, sembrano infatti esercitare effetti diretti sui depositi di tessuto adiposo, promuovendo la loro riduzione e stimolando il consumo delle riserve energetiche.
Recenti studi di biologia sperimentale hanno identificato i precisi meccanismi di azione dei composti, indicando come alcuni di questi potrebbero trovare applicazione come soluzioni medicinali per la lotta al sovrappeso.
Queste sostanze interferiscono nel normale ciclo vitale delle cellule del tessuto adiposo, gli adipociti, bloccando il loro processo di maturazione da semplici fibroblasti ad adipociti maturi contenenti lipidi.
Gli effetti anti-obesità dell’aglio, testati su modelli animali hanno prodotto risultati stimolanti. La dieta contenente dosi moderate di aglio determinava infatti una sostanziale riduzione dei depositi adiposi corporei dell’animale obeso e migliorava inoltre il profilo lipidico plasmatico ed epatico.
Questi effetti risultavano mediati da una minore espressione di geni adipogenici responsabili della proliferazione ed accumulo delle cellule del tessuto adiposo. Allo stesso tempo, la dieta favoriva la produzione di una categoria di proteine mitocondriali attivamente coinvolte nel consumo delle riserve energetiche nel tessuto adiposo, fegato e muscolo scheletrico.
A fronte di una sempre meno convincente terapia farmacologica per l’obesità, l’alimentazione sembra offrire le soluzioni più naturali e mirate. L’esistenza di vari composti anti-adipogenetici contenuti distinti alimenti di origine vegetale suggerisce un loro utilizzo combinato con effetti sinergistici e additivi. Queste evidenze sperimentali aprono infatti la strada a terapie fitoterapiche combinatoriali, con un profilo di sicurezza e di costi per il paziente decisamente più sicuro ed invitante.