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giovedì 22 marzo 2012

Meno televisione e più esercizio per battere i geni dell’obesità

Aumentando l’esercizio fisico e riducendo i comportamenti sedentari è possibile contrastare la tendenza genetica al sovrappeso

Televisione geni sovrappeso

Così sostengono i ricercatori dell’Harvard School of Public Health di Boston. Non è possibile infatti alterare il proprio patrimonio genetico, ma si può agire per contrastare l’effetto dei geni sulla predisposizione individuale allo sviluppo di alcune patologie.

L’autore principale dello studio, il Dr Qibin Qi, ha dichiarato di aver analizzato l’interazione geni-stile di vita dimostrando, per la prima volta, l’impatto della sedentarietà e dell’esercizio fisico sulla predisposizione genetica all’obesità.

Non sarebbe, tuttavia, necessario abolire completamente le abitudini sedentarie, ma basterebbe praticare più l’attività fisica per limitare l’effetto dei geni che favoriscono l’aumento di peso.

Lo studio ha coinvolto 7740 donne e 4564 uomini dei quali erano disponibili i dati genotipici relativi ad una serie di geni direttamente implicati nello sviluppo all’obesità. Lo studio è infatti il primo ad aver analizzato il contributo di più geni, in questo caso 32, sull’eccesso di adiposità. Precedenti analisi si erano limitate al gene-obesità FTO.

I ricercatori hanno quindi ricavato l’indice di massa corporea (BMI) degli individui e le ore settimanali trascorse di fronte alla televisione o in attività aerobiche. In seguito è stato sviluppato un sistema di classificazione del rischio basato sul numero individuale di varianti geniche pro-obesità. Ogni punto nella scala corrispondeva proprio ad un allele implicato nell’aumento del BMI.

L’analisi ha dimostrato che per ogni gene aggiuntivo si assisteva ad un aumento di 0,13 kg/m2 nel valore BMI. Questa relazione era tuttavia attenuata nei soggetti che praticavano più attività fisica, specialmente in coloro che presentavano un punteggio elevato di predisposizione genetica. Al contrario, l’effetto genetico sul BMI era più marcato negli individui che trascorrevano più di 40 ore settimanali di fronte al televisore rispetto a coloro che, a parità di punteggio, ne trascorrevano 0 o 1.

I ricercatori hanno infatti riscontato che per ogni aumento di attività fisica giornaliera dell’ordine di 4 equivalenti metabolici, più o meno un’ora di passeggio, si produceva una riduzione di 0,06 kg/m2 del BMI. Diversamente, per ogni due ore in più al giorno trascorse di fronte alla televisione si assisteva ad un aumento di 0,03kg/m2 nel BMI.

Gli autori hanno così potuto concludere che la differenza in BMI tra individui con una predisposizione genetica minima e massima può essere quasi dimezzata praticando almeno un’ora al giorno di esercizio fisico moderato.

I risultati indicano dunque che, aumentando l’esercizio e limitando i comportamenti sedentari, è veramente possibile mitigare la tendenza genetica all’aumento di peso.

Fonte:American Heart Association. "Walking may lessen the influence of genes on obesity by half." ScienceDaily, 14 Mar. 2012. Web. 21 Mar. 2012.