
I ricercatori del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York hanno condotto un’analisi retrospettiva di casi di metastasi di melanoma amelanotico basando su un archivio dermatologico di immagini esaminando le caratteristiche cliniche e dermoscopiche.
In totale sono state analizzate 47 lesioni amelanocitiche relative a 18 pazienti. Tutte le lesioni erano eritematose, simmetriche e si presentavano come noduli o papule a cupola ed apparivano in media dopo 17 mesi dalla diagnosi di melanoma primario.
I casi di metastasi venivano riconosciuti in quanto situazioni non facilmente classificabili secondo i normali criteri diagnostici dermatologici e poiché si presentavano come papule non specifiche al tatto. Le caratteristiche dermoscopiche principali consistevano nella presenza di strutture vascolari anomale come vasi serpeggianti, glomerulari, a forcina irregolare e capillari a cavaturacciolo. Un numero limitato di lesioni si presentava cristallina, con linee bianche brillanti, sotto osservazione dermoscopica a luce polarizzata.
Secondo gli autori, la presenza di metastasi di melanomi amelanotici deve essere sospettata nella diagnosi differenziale di quelle situazioni in cui si osservano papule non-pigmentate o rosa, sia nuove che persistenti, nei pazienti con una precedente storia di melanoma invasivo. L’accertamento richiederebbe maggiore attenzione se l’esame dermoscopico rivelasse la presenza di anomalie vascolari o strutture superficiali cristalline in sede alle lesioni.