
Lo stato di salute è definito come una condizione di benessere fisico e psicologico necessario alla piena funzionalità dell’individuo nel contesto sociale.
Il benessere emotivo è strettamente collegato alla buona forma fisica, e per questo è messo a rischio da patologie quali il sovrappeso e l’obesità.
Numerosi studi epidemiologici hanno riscontrato un’associazione fra il sovrappeso e la compromissione del benessere psicologico nelle persone obese. La perdita di peso, specialmente quando ottenuta con sacrifici e volontà, sembra al contrario garantire il recupero dal disagio in questi individui.
Per quanto venga definita "obesità sana" quella forma di sovrappeso non associata a patologie croniche, la qualità di vita risulta generalmente intaccata in tutti i soggetti obesi.
Gli individui gravemente obesi possono entrare in uno stato depressivo a causa del costante cattivo stato di salute e per via dell’insoddisfazione per il proprio aspetto fisico.
L’impatto del sovrappeso sulla salute psicologica delle persone obese è spesso aggravato dalla consapevolezza dei rischi di salute associati all’obesità, quali diabete e malattie cardiovascolari e giustificato dalle ricorrenti visite mediche.
Queste persone mostrano profili psicologici simili a quelli di individui affetti da gravi patologie croniche e possono presentare una sintomatologia tipica del disturbo borderline di personalità, caratterizzata da instabilità pervasiva dell’umore, delle relazioni interpersonali, dell'immagine di sé, dell’identità e del comportamento.
Un recente studio australiano ha riscontrato l’esistenza di un’associazione marcata fra l’eccesso di peso corporeo ed il grado di disagio psicologico degli individui sovrappeso.
1200 soggetti di età compresa tra 18 e 93 anni di età (età media 51,10 anni) sono stati contattati telefonicamente ed intervistati. Durante le interviste sono stati raccolti i dati demografici e le informazioni sullo stato fisico e psicologico percepito dai partecipanti.
L’altezza ed il peso sono stati utilizzati per calcolare l’indice di massa corporea (BMI) e per assegnare i soggetti alle tre seguenti categorie: peso normale, sovrappeso, obesità.
Sono state poi valutate le associazioni tra le tre categorie di BMI ed il punteggio del profilo psicologico di ogni individuo calcolato durante l'intervista.
Dallo studio è emerso che i disturbi psicologici legati al sovrappeso si manifestano in forma più acuta e drammatica nei soggetti obesi di età compresa tra 45 e 55 anni, indipendentemente dal sesso.
Lo studio ha evidenziato un nesso causale tra obesità e disagio emotivo, sottolineando l’importanza della cura del benessere psicologico nella gestione clinica dei pazienti sovrappeso e obesi.