L’obesità infantile non è un problema non da poco. A questo sono infatti legati disturbi che si manifestano già nella giovane età e che possono progredire verso patologie vere e proprie.
Alla base delle anomalie metaboliche riscontrate nei soggetti obesi, indipendentemente dall’età, vi sarebbe uno stato di infiammazione cronica, dovuto proprio all’eccesso di tessuto adiposo e sostenuto dalle sue cellule, capaci di produrre molecole pro-infiammatorie.
Evidenze epidemiologiche dimostrano una forte associazione tra l’obesità e la presenza di disturbi infiammatori intestinali nella popolazione adulta.
Un’altra ben nota relazione è quella tra il sovrappeso e il rischo di sviluppo del cancro colon-rettale, la cui insorgenza sembra essere mediata appunto dallo stato infiammatorio cronico. Nei bambini, l’infiammazione intestinale è una condizione piuttosto rara e presenta, generalmente, eziologie distinte. Il sovrappeso, invece, sembrerebbe favorire l’insorgenza di questa condizione già in età giovanissma.
40 bambini di età media 10 anni moderatamente e severamente obesi sono stati esaminati mediante test di tolleranza al glucosio e della resistenza all’insulina per stabilire il grado di disfunzione metabolica.
Per valutare il livello dello stato infiammatorio, i ricercatori partenopei hanno invece condotto test non-invasivi volti a rilevare le concentrazioni di ossido nitrico e calprotectina fecale, due indicatori dell’infiammazione delle mucose intestinali e della proteina C reattiva, un marker dell’infiammazione sistemica.
Come atteso, in oltre il 70% dei partecipanti erano presenti disturbi nel metabolismo del glucosio. I valori relativi all’infiammazione sistemica ed intestinale erano patologici in un’altrettanta significativa percentuale dei giovani pazienti.
I risultati hanno confermato precedenti osservazioni riguardanti le preoccupanti disfunzioni metaboliche associate all’obesità infantile – iperinsulinemia, ridotta tolleranza al glucosio e diabete di tipo 2 – ma hanno anche avvertito, per la prima volta, sull’esistenza di un’altra pericolosa condizione. L’infiammazione intestinale era infatti presente nelle diverse categorie di sovrappeso e il suo grado aumentava linearmente con la severità del sovrappeso.