
Grazie a una forte collaborazione internazionale tra centri specializzati, sono emerse nuove evidenze riguardo i meccanismi coinvolti nella patogenesi del disordine, grazie alle quali è stato possibile sperimentare e definire nuovi approcci terapeutici.
La patogenesi di questo disordine vasospastico è infatti molto complessa ma è oggigiorno possibile dimostrare la presenza di anomalie funzionali della parete capillare e dei meccanismi di controllo nervosi e fattori circolanti intravascolari capaci responsabili del fenomeno.
Diversi fattori e meccanismi fisiologici sono oggetto di studio per lo sviluppo di farmaci in grado di attenuare i sintomi e arrestare la progressione del disordine, tra i principali: ossido nitrico, endotelina-1, attivazione dei recettori alfa-adrenergici, trasduzione dei segnali nelle cellule muscolari lisce, stress ossidativo e attivazione piastrinica.
I principali passi avanti nel campo diagnostico del fenomeno riguardano invece la sempre più dettagliata comprensione del ruolo rivestito dagli auto-anticorpi e dalle anomalie morfo-funzionali della rete capillare cutanea, sia in associazione, sia indipendentemente dalla presenza di sclerosi sistemica. Questi traguardi sono principalmente attribuibili ad un uso sempre più diffuso e standardizzato della metodica capillaroscopica e dell’analisi del pattern microvascolare.
Attualmente la principale sfida consiste nel tradurre gli avanzamenti raggiunti nel campo della patofisiologia e della diagnosi precoce nello sviluppo di trattamenti mirati capaci di prevenire il danno e, con grande speranza, ripristinare la corretta funzione vascolare digitale.