È stato analizzato il consumo di zucchero presente in molte bevande (soda, punch alla frutta, limonata, succhi di frutta), su 40,389 uomini sani partecipanti allo studio di coorte Health Professionals Follow-Up Study, confrontandolo con quello dei dolcificanti presenti nelle bevande dietetiche, o light.
I dati, estrapolati mediante il questionario di anamnesi alimentare FFQ , sono stati valutati secondo l’incidenza del diabete mellito di tipo 2.
Nei venti anni di follow-up sono emersi, in totale, 2680 nuovi casi di diabete di tipo 2.
Dall’analisi multivariata, che prevedeva la correzione dei dati con tutti i fattori confondenti - storia familiare, assetto multivitaminico, ipertrigliceridemia al tempo 0, ipertensione arteriosa, assunzione di diuretici, variazioni di peso prima dell’arruolamento, tipo di dieta, assunzione energetica totale quotidiana e variazioni del BMI– è emerso che l’incidenza del diabete di tipo 2 era significativamente più elevata nei forti consumatori di bevande con zucchero.
Nel dettaglio: l’intake dei dolcificanti era associato con il diabete di tipo 2, quando si considerava solo il fattore età; ma nell’analisi multivariata si perdeva la correlazione.
Al contrario, la semplice sostituzione di una tazza di caffè zuccherato con una con dolcificante, portava a una riduzione del rischio del 17%.
La relazione tra rischio di diabete e consumo di bevande dolcificate, quindi, appare significativa solo nelle persone che prima dell’arruolamento mostravano una dieta e uno stato nutrizionale predisponente.
Fonte:
Sugar-sweetened and artificially sweetened beverage consumption and risk of type 2 diabetes in men.