
Questo quanto evidenziato da un recente documento pubblicato dall’American College of Obstetricians and Gynecologists. Limitare l’aumento di peso per queste queste donne è infatti raccomandabile, purchè lo sviluppo del feto non sia compromesso.
Le donne in sovrappeso e obese sono infatti esposte ad un elevato rischio per lo sviluppo di complicanze della gravidanza, tra cui diabete gestazionale, ipertenzione, preeclampsia e necessità di ricorrere ad un parto cesareo. L’intervento chirurgico durante il parto espone inoltre le donne ad ulteriori complicazioni legate all’anestesia e a possibili emorragie e infezioni chirurgiche. Le donne obese sono invece più predisposte ad aborto spontaneo, parto pretermine e difetti alla nascita del bambino.
Ma quanto è possibile limitare l’aumento di peso? Le recenti indicazioni suggeriscono, per le donne in sovrappeso in gravidanza, di non superare un aumento di peso corporeo pari a 7-11 kg. Per le donne di peso normale il limite è fissato a 11,5-16 kg. Per le donne obese, invece, l’aumento ponderale non dovrebbe oltrepassare i 5-9 kg.
Tuttavia, per alcuni medici queste raccomandazioni sarebbero troppo permissive. Alcune posizioni hanno infatti espresso preoccupazioni relative alla ritenzione del peso post-parto e delle sue potenziali complicazioni per la salute della madre nel breve e lungo termine.
Il collegio invita comunque ostetrici e ginecologi a consigliare le proprie pazienti sovrappeso e obese a ridurre il proprio peso corporeo in vista di un possibile gravidanza e a un costante monitoraggio durante la gestazione e il periodo post-parto.