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sabato 10 settembre 2011

Le arterie e le ossa invecchiano assieme

L'invecchiamento femminile è caratterizzato da l'irrigidimento delle arterie e da una concomitante perdita di matrice ossea

rigidità arteriosa e demineralizzazione ossea

L’irrigidimento delle arterie è uno dei primi sintomi dell’invecchiamento vascolare e costituisce un pericoloso fattore di rischio per l’insorgenza di patologie cardiovascolari.

Una sempre più forte evidenza clinica suggerisce inoltre che questo processo si accompagna ad un’altrettanto dannosa demineralizzazione ossea.

I cambiamenti strutturali delle pareti delle arterie legati all’invecchiamento determinano minore distensibilità e maggiore rigidità dei vasi. Questa condizione è responsabile dello sviluppo dell’ipertensione e può causare un lento declino delle funzioni cognitive.

L’invecchiamento è anche caratterizzato dalla riduzione della densità minerale ossea, un processo che avviene più rapidamente nelle donne a seguito della menopausa e che si traduce nella maggiore suscettibilità a fratture ossee.

In breve • I processi di calcificazione e demineralizzazione sono finemente regolati e alcuni meccanismi fisio-patologici comuni possono spiegarne l'associazione.

I due processi condividono inoltre meccanismi e vie di segnalazione comuni.

Nel presente studio è stato analizzato il grado di associazione tra i due processi, la loro dipendenza dall’età e ne sono stati investigati i possibili meccanismi.

I dati, relativi a 321 uomini e 321 donne di età media 66 anni provenivano dal Baltimore Longitudinal study of Aging, lo studio americano di più lunga durata sull’invecchiamento umano, il cui inizio data al 1958.

I partecipanti sono stati sottoposti ad una misura della rigidità arteriosa mendiate il calcolo della velocità dell’onda di polso (PWV), mentre la stato osseo è stato investigato esaminando lo spessore dell’area dell’osso tibiale attraverso tomografia computerizzata.

Dall’analisi dei dati è emerso che l’età correlava significativamente con il valore di velocità dell’onda di polso, e quindi con una maggiore rigidità arteriosa, sia negli uomini che nelle donne. Diversamente, l’età correlava con la condizione dell’osso solo nelle donne e non negli uomini.

I processi di calcificazione e demineralizzazione sono finemente regolati e alcuni meccanismi fisio-patologici comuni possono spiegarne l'associazione, come quelli che mediano la deposizione di calcio ed atri collegati dall’infiammazione che favoriscono il processo di osteogenesi in sede vascolare.

Studi sperimentali hanno inoltre dimostrato che, in particolari condizioni, le cellule del muscolo liscio residenti nelle pareti dei vasi e i precursori con potenziale differenziativo mesenchimale possono acquisire proprietà osteogeniche sotto l’influenza di specifiche proteine morfogenetiche. Queste cellule, simili ad osteoblasti, possono depositare proteine della matrice ossea che in seguito mineralizzano causando l’irrigidimento dei vasi.

Nelle donne in post-menopausa osteoporotiche, il numero elevato di progenitori immaturi circolanti delle cellule ossee sembra avere un ruolo centrale nel processo di irrigidimento arterioso.

Lo studio ha evidenziato un sostanziale differenza tra i due sessi, suggerendo che i mediatori dell’associazione tra rigidità vascolare e demineralizzazione ossea siano probabilmente regolati differentemente sotto l’effetto degli ormoni sessuali, specialmente quelli che coinvolgono il metabolismo minerale. Tuttavia, resta ancora sconosciuto il fatto se l’irrigidimento arterioso preceda o segua il processo di demineralizzazione ossea.

Fonte:Francesco Giallauria, Shari M. Ling, Catherine Schreiber et al. American Journal of Hypertension