
L’esercizio giornaliero è parte integrante ed elemento insostituibile del trattamento dell’obesità. Gli individui sovrappeso fisicamente attivi presentano globalmente un rischio inferiore di sviluppare il diabete mellito e disturbi cardiovascolari rispetto alla loro controparte sedentaria.
Come qualunque altro regime terapeutico, l’esercizio richiede rigore e costanza ma, allo stesso tempo, attenzione e monitoraggio, specialmente quando gli allenamenti risultano particolarmente impegnativi e le sessioni di attività fisica sono prolungate, come nella corsa.
Il rischio è infatti quello di un’eccessiva perdita di liquidi corporei che può condurre a veri e propri squilibri elettrolitici.
L’obesità è direttamente responsabile di queste risposte fisiologiche anomale. Una superficie corporea più estesa ed un maggiore numero di ghiandole sudoripare rendono infatti i soggetti obesi più suscettibili alla disidratazione. Secondariamente, questi individui presentano una risposta termoregolatoria alterata.
L’occasione per valutare la differenza nelle risposte fisiologiche all’esercizio fra individui sovrappeso e magri è stata offerta dall'Internazionale Vierdaagse Afstandsmarsen Nijmegen, una manifestazione di marcia non competitiva della durata di quattro giorni che si tiene annualmente in Olanda e prevede il completamento di circa 40 km giornalieri.
Fra i partecipanti, è stato analizzato un gruppo di 93 individui che includeva differenti categorie di indice di massa corporea, di cui il 40% obesi.
Nonostante la velocità e l’intensità di esercizio fossero simili per tutti i partecipanti, i soggetti obesi e sovrappeso raggiungevano un picco di temperatura corporea più elevato rispetto agli individui magri. Anche il consumo medio di liquidi durante l’attività era superiore in questi individui, così come i livelli di sudorazione. Al contrario si registrava una produzione inferiore di urina. Infine, tanto nei soggetti sovrappeso, quantopiù in quelli obesi, veniva rilevata una maggiore riduzione del volume plasmatico che si accompagnava ad un drammatico aumento dei livelli di sodio.
Poiché la sudorazione costituisce il principale meccanismo di refrigerazione corporea, gli individui obesi vanno incontro ad una maggiore perdita di liquidi corporei. A conferma di questo era un valore di gravità delle urine 3 volte superiore, un indicatore laboratoristico di disidratazione.
Queste considerazioni suggeriscono quindi una differente risposta fisiologica all’esercizio nei soggetti obesi, anche per coloro abituati all’esercizio, e assumono un’importanza non triviale nella gestione di questi pazienti.