
L’avvertimento giunge dai ricercatori della Harvard School of Public Health, i quali hanno potuto concludere che per ogni porzione giornaliera aggiuntiva di carne rossa non processata (bistecche, hamburgers, carne di maiale) il rischio relativo di mortalità prematura raggiunge il 13%. Se la porzione è invece di un prodotto processato (hot dog, salsicce, pancetta etc.) il rischio tocca addirittura il 20%.
I risultati, pubblicati sulla rivista Archives of Internal Medicine, si riferiscono a due studi prospettici di coorte che hanno coinvolto oltre 121,000 soggetti per una durata media di 24 anni. Durante lo studio i partecipanti, non affetti da patologie cardiovascolari o cancro al momento del reclutamento, hanno fornito ogni 4 anni informazioni sulle proprie abitudini alimentari.
Nel corso dello studio sono stati registrati circa 24,000 decessi, di cui 5910 per patologie cardiovascolari e 9464 per tumore. I ricercatori hanno rilevato che la mortalità per diverse cause era superiore fra coloro che consumavano più frequentemente carne. Due precedenti studi, uno giapponese ed uno americano, avevano fornito risultati contrastanti. Il primo non ha stabilito alcuna correlazione tra il consumo moderato di carne rossa, circa 85 g giornalieri, e la probabilità di morte prematura. Il secondo ha invece dimostrato la predisposizione all’insorgenza del diabete e di patologie cardiovascolari, ma solo per il consumo di carne processata.
Il presente studio rappresenta l’analisi di più vasta e lunga durata fino ad ora condotta sui rischi associati al consumo di carne rossa. Tuttavia, i risultati non costituiscono conclusioni definitive e richiedono una corretta interpretazione.
Gli autori hanno spiegato che fra le cause della maggiore incidenza di patologie vi sarebbe l’elevato contenuto in grassi saturi, colesterolo e ferro. Inoltre, è possibile che la cottura delle carni determini la formazione di composti cancerogeni. Infine, il sodio addizionato ai cibi processati può esercitare effetti deleteri.
Una conclusione certa è che la riduzione del consumo di carni rosse gioca a favore della salute. I ricercatori hanno osservato che dimezzando l’equivalente di una porzione giornaliera di carne era possibile prevenire il 9% delle fatalità negli uomini e il 7,6% nelle donne. Inoltre, la sostituzione della porzione di carne con altre cibi ad elevato contenuto proteico - pesce, carni bianche, legumi, latticini e cereali integrali – la mortalità si riduceva dal 7 al 19%.