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venerdě 28 settembre 2012

PTEN, un gene interessante per il diabete

Alcune mutazioni del gene favoriscono il controllo metabolico prevenendo il diabete.

mutazione PTEN obesitĂ 

La scoperta, presentata sulla rivista New England Journal of Medicine, non è di quelle a cui siamo normalmente abituati: un gene mutato che protegge da una condizione patologica, in questo caso il diabete.

La proteina in questione si chiama PTEN (phosphatase and tensin homologue) e non è affatto nuova alla comunità scientifica. Il suo gene codifica per un enzima che svolge un importante ruolo di controllo del ciclo cellulare, e quando mutato può dare origine alla crescita incontrollata dei tessuti. Alcune mutazioni costitutive del gene PTEN, presenti cioè alla nascita, possono infatti causare una rara condizione conosciuta come sindrome di Cowden, caratterizzata da un’elevata suscettibilità allo sviluppo di tumori benigni e maligni e dall’obesità.

Non solo, recenti evidenze hanno indicato che la proteina PTEN sia essere attivamente coinvolta nelle vie di segnalazione cellulare innescate dell’ormone insulina.

Per fare chiarezza sull’effetto delle mutazioni del gene PTEN, i ricercatori inglesi dell’Università di Oxford hanno misurato il livello di sensibilità all’insulina in 15 pazienti portatori di mutazioni PTEN confrontando i risultati con quelli di 15 individui portatori di una copia intatta del gene. Gli autori hanno valutato l’impatto delle alterazioni strutturali del gene sullo stato corporeo, confrontando gli indici antropometrici (composizione corporea e plicometria) di 15 pazienti e un vasto campione (2097) di controlli sani.

Dalle analisi è emerso che la sensibilità all’insulina era decisamente più elevata nei soggetti portatori di mutazioni a carico del gene PTEN. Quest’osservazione era confermata dal clamp euglicemico iperinsulinemico, il quale mostrava un’infusione di glucosio due volte più rapida nei portatori di mutazioni. Tuttavia, i portatori di mutazioni nel gene PTEN erano sovrappeso o obesi (valore medio di BMI). La massa corporea superiore era per lo più dovuta ad un eccesso di depositi adiposi, senza però evidenti differenze nella loro distribuzione anatomica.

Secondo gli autori, la superiore sensibilità all’insulina osservata nei pazienti può essere ricondotta a un signaling dell’ormone più efficiente, mediato dal pathway metabolico cellulare PI3K-AKT.

Lo studio ha quindi dimostrato l’esistenza di effetti profondamente divergenti, e intuitivamente opposti, legati al ruolo del gene PTEN.

La presenza di mutazioni a carico del gene aumenta infatti il rischio di sviluppare disordini del peso corporeo e malignità, ma le stesse alterazioni della sequenza di DNA sembrerebbero offrire un benefico vantaggio alla regolazione del metabolismo, in parte prevenendo l’insorgenza della resistenza all’insulina tipica del diabete di tipo 2.

Lo studio ha inoltre mostrato la stretta relazione tra i meccanismi molecolari che controllano la crescita cellulare e il metabolismo.

Queste osservazioni hanno inevitabilmente portato gli autori a speculare su un possibile ruolo della proteina PTEN come futuro bersaglio terapeutico.

Fonte:Aparna Pal, Thomas M. Barber, Martijn Van de Bunt et al. PTEN Mutations as a Cause of Constitutive Insulin Sensitivity and Obesity N Engl J Med 2012