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venerdì 29 aprile 2011

Rischi e benefici dei farmaci anti-obesità

Studi clinici hanno riscontrato pericolosi effetti collaterali associati a due farmaci per il controllo del sovrappeso

Farmaci antiobesità poco sicuri

Nonostante la ricerca di base sull’obesità proceda a passo piuttosto sostenuto, purtoppo non si può dire lo stesso per la ricerca di terapie farmacologiche.

 

Ancora non esistono soluzioni terapeutiche efficaci al pari di quelle disponibili altre patologie croniche.

 

L’evoluzione del settore è rallentata dalla continua identificazione di pericolosi effetti collaterali associati al trattamento che risulta nel ritiro dei farmaci dal mercato.

 

Recentemente si sono conclusi due importanti trial clinici condotti per valutare la sicurezza a lungo termine dei due farmaci anti-obesità Siburtamine e Rimonabant.

 

Sibutramine è un’inibitore del reuptake della serotonina/noradrenalina attivo a livello di Sitema Nervoso Centrale, utilizzato per aumentare il senso di sazietà.

Il farmaco stimola inoltre il consumo energetico favorendo la termogenesi nel tessuto adiposo marrone.

L’effetto del farmaco non si limita alla riduzione del peso e della circonferenza in vita ma produce un miglioramento nei livelli di trigliceridi, acido urico e colesterolo HDL.

 

Lo studio SCOUT (Sibutramine Cardiovascular Outcomes) ha riscontrato effetti indesiderati esercitati da Sibutramine sulla pressione sanguigna e sulla frequenza cardiaca.

Il farmaco non risulta dunque indicato in pazienti ipertesi o con precedenti eventi cardiaci o cerebrovascolari.

Questa categoria di soggetti trattati con sibutramine ha mostrato infatti un aumento del rischio di infarto miocardico e ictus.

 

Rimonabant è un’antagonista selettivo del recettore dei cannabinoidi di tipo-1. Il farmaco esercita uno stimolo anoressizzante attraverso il Sistema Nervoso Centrale e agisce sul Periferico influenzando il controllo del metabolismo in diversi tessuti ed organi - fegato, tessuto adiposo, muscolo scheletrico, pancreas endocrino e apparato gastrointestinale - attraverso meccanismi in larga misura sconosciuti.

 

Il trial clinico CRESCENDO (Comprehensive Rimonabant Evaluation Study of Cardiovascular Endpoints and Outcomes) ne ha determinato l’immediato ritiro dal mercato del farmaco per via di preoccupanti effetti neuro-psichiatrici e psichiatrici associati al trattamento con Rimonabant in pazienti con disordini depressivi.

 

Le poche molecole disponibili per la pratica clinica, se utilizzate correttamente, permettono un moderato calo ponderale e la riduzione di fattori dei rischio cardio-metabolici particolarmente nei pazienti gravemente obesi con indice di massa corporea uguale a 30 o superiore a  27-29.9 kg/m2 ma la loro somministrazione non può prescindere dall’osservanza delle indicazioni comportamentali e nutrizionali.

 

La dieta intesa come terapia alimentare è ancora l'arma migliore per sconfiggere l'obesità. L'educazione alimentare è la forma di prevenzione più efficace e più economica per tutte le patologie obesità-correlate.

Autore:Jordan, Jensa; Schlaich, Markusb; Redon, Josepc; Narkiewicz, Krzysztofd; Luft, Friedrich Ce; Grassi, Guidof; Dixon, Johnb; Lambert, Gavinb; Engeli, Stefana

Fonte:European Society of Hypertension Working Group on Obesity. Journal of Hypertension 2011; 29: 189-193