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martedì 29 maggio 2012

La dermoscopia, un aiuto nelle tricobatteriosi

La dermoscopia può rendere più veloce il riconoscimento delle tricobatteriosi e di altre condizioni infettive cutanee.

tricobatteriosi fegato

Viene riportato un caso clinico di un giovane sofferente di sudorazione eccessiva e bromoidrosi. L’esame fisico evidenziava la presenza di concrezioni giallastre. Le immagini dermoscopiche dell’area ascellare permettevano di accertare la diagnosi del disordine.

La tricobatteriosi, insieme alla tricomicosi ascellare e la tricomicosi palmellina appartengono ad un gruppo di disturbi cutanei dovuti a colonizzazione batterica. Queste condizioni sono causate principalmente da Coryne bacterium tenuis e sono caratterizzate clinicamente da concrezioni rigide giallastre, nerastre o rossastre che circondano gli steli dei peli delle regioni ascellare e pubica. Questa condizione è favorita da una scarsa igiene personale e dall’iperidrosi.

Nonostante si tratti di una condizione asintomatica, il trattamento del disordine si basa sull’utilizzo di antibiotici topici, (eritromicina, clindamicina) e di perossido benzoile. La dermoscopia rappresenta una metodica particolarmente apprezzata nella pratica dermatologica e trova applicazione come supporto nella diagnosi delle dermatosi cutanee e del melanoma e può rendere più veloce il riconoscimento delle tricobatteriosi e di altre condizioni infettive cutanee.

Source:Marcelo Massaki Guiotoku, Paulo Müller Ramos, Hélio Amante Miot et a.l. Trichobacteriosis: case report and dermoscopic study. An. Bras. Dermatol