
Attualmente si ricorre a due strategie di ricostruzione chirurgica del seno: la ricostruzione immediata post-mastectomia e la ricostruzione ritardata con post-trattamento supplementare. La terapia radiante post-mastectomia permette non solo di ridurre le recidive locali, ma migliora anche la sopravvivenza globale nelle pazienti lifonodo-positive.
Tuttavia, l’utilizzo della terapia radiante pone seri dubbi riguardo il momento ottimale per la ricostruzione del seno e le complicazioni e il tasso di sopravvivenza associate alla strategia ritardata devono essere accuratamente analizzate. Generalmente, la ricostruzione del seno immediata presenta indiscussi vantaggi, ma quella ritardata viene generalmente preferita nei casi che richiedono terapia radiante necessaria per le possibili complicazioni dovute al trattamento.
La terapia radiante eseguita prima della ricostruzione è preferibile in quanto permette di impiegare la corretta quantità di energia radiante. Dopo la ricostruzione è infatti più difficile intervenire per via della presenza di lembi chirurgici, espansori del tessuto o impianti, i quali possono mitigare l’efficacia del trattamento e rendere più complicato il raggiungimento del bersaglio terapeutico.
Nel presente studio un gruppo di ricercatori ha investigato il momento ottimale di ricostruzione del seno studiando una serie di pazienti sottoposti a mastectomia seguita da trattamento radiante analizzando il grado di salute globale e di soddisfazione estetica. In totale sono stati considerati retrospettivamente 21 pazienti sottoposte a ricostruzione chirurgica del seno tra il 2004 e il 2010. Gli autori hanno raccolto i dati relativi ai vari metodi di mastectomia impiegati e le modalità di terapia neoadiuvante (chemioterapia, terapia ormonale e radioterapia).
L’analisi ha dimostrato che le complicazioni avvenivano più frequentemente nella ricostruzione immediata, anche se questa strategia determinava una maggiore soddisfazione estetica. In conclusione, gli autori hanno suggerito di considerare con attenzione il possibile tasso di complicazioni e il livello di soddisfazione estetica prima di stabilire la sequenza degli interventi ed di procedere con il trattamento radiante.