
Le aree ovoidi blu-grigiastre rappresentano un elemento particolarmente critico del carcinoma a cellule basali, ma offrono un’opportunità per il riconoscimento automatizzato del tumore. A causa della loro variabilità nelle dimensioni e nel colore, questi elementi possono essere facilmente confusi con simili strutture ritrovate nelle lesioni benigne.
L’analisi di questo tipo di strutture assicura un’accurata caratterizzazione e il loro riconoscimento automatizzato mediante algoritmi diagnostici potrebbe aprire la strada alla diagnosi automatizzata del carcinoma a cellule basali. Nel presente studio i ricercatori del dipartimento di ingegneria informatica della Southern Illinois University hanno sviluppato ed impiegato un nuovo metodo di segmentazione per discriminare le strutture ovoidi blu-grigiastre dalle loro controparti simili benigne.
Per fare questo gli autori hanno ricavato, mediante dermoscopia digitale a contatto, una serie di immagini relative a 68 casi confermati di carcinoma a cellule basali che presentavano aree ovoidi blu-grigiastre. Una seconda serie di 131 immagini dermoscopiche di lesioni benigne con le stesse caratteristiche è stata scelta come confronto. In totale, nel confronto tra i due gruppi di immagini sono state analizzate 22 caratteristiche relative alle strutture: 21 cromatiche e una relativa alle dimensioni. Per quanto riguarda il metodo di segmentazione, lo studio si è basato su un nuovo metodo basato su settori, non ricorsivo per espandere le maschere applicate alle strutture ovoidi e alle strutture simili.
Le analisi statistiche hanno dimostrato che la cromaticità blu rappresentava la migliore caratteristica in grado di discriminare tra le vere strutture ovoidi nel carcinoma e le struture benigne simili. L’identificazione delle strutture maligne era ottimale quando il confine delle strutture ovoidi veniva definito da un’ellisse. Utilizzando questa configurazione ottimale, le analisi di regressione logistica discriminavano le strutture maligne espanse da quelle simili benigne con un tasso di classificazione elevato, pari al 96,5%.
Questi risultati sperimentali dimostrano che le caratteristiche cromatiche permettono un’accurata localizzazione delle strutture. Il metodo applicato nel presente studio, che si basa sul modellamento di ellissi, assicura un’elevata capacità discriminatoria tra queste strutture presenti nel carcinoma e strutture simili ritrovabili in immagini di lesioni benigne.