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lunedì 11 luglio 2011

Dermoscopia delle lesioni pigmentate della mucosa orale

L'analisi dermoscopica è altamente sensibille nel riconoscere la malignità delle lesioni pigmentate delle mucose

Dermoscopia delle lesioni pigmentate della mucosa orale

Le lesioni pigmentate orali sono piuttosto comuni che può interessare qualunque parte della mucosa della cavità orale.

 

L’iperplasia, ossia la crescita anomala di cellule melanocitiche può dare luogo a nevi benigni o più raramente a melanomi maligni orali.

 

Recentemente è stato condotto uno studio osservazionale retrospettivo per definire quali pattern dermoscopici  meglio corrispondano ai criteri diagnostici per l’identificazione precoce del melanoma maligno mucosale.

 

Un totale di 140 lesioni pigmentate orali mucosali – 126 lesioni benigne, 11 melanomi, 2 casi di malattia d Bowen ed una metastasi – sono state analizzate e di esse sono stati valutati i seguenti pattern dermoscopici – punti, globuli, circoli, linee, pattern a zolle e assenza di strutture – e la colorazione – marrone, nera, blu, grigia, rossa, viola e bianca.

 

La combinazione del colore blu, grigio e bianco della pigmentazione nella lesione e dell’assenza di strutture simmetriche e ordinate sono risultati i principali indicatori dermoscopici di malignità. L’assenza di simmetria e di strutture e la colorazione blu, grigia o bianca avevano una sensibilità diagnostica del 100% per il melanoma e del 92.9% per la malignità ed una specificità del 82.2% e 83.3%.

 

L’analisi basata sul solo colore delle lesioni  - blu, grigio e bianco  – ha dimostrato una sensibilità del 100% nel gruppo melanoma e del 92,9% per il gruppo con lesioni maligne non melanoma. La specificità era invece del  64.3% e del 65.1%, rispettivamente.

 

Dallo studio è inoltre emerso che le lesioni maligne della mucosa orale vengono riscontrate con più probabilità nei pazienti anziani, mentre quelle benigne sono più comuni negli individui più giovani- età media 60 anni vs 43 anni.

Author:Andreas Blum, MD; Olga Simionescu, MD; Giuseppe Argenziano

Source:Arch Dermatol.2011