
Ultimamente le procedure chirurgiche bariatriche si stanno affermando come strategie elettive per il trattamento dei pazienti severamente obesi. Alcune strategie chirurgiche sono divenute estremamente popolari e il numero di operazioni eseguite con successo cresce costantemente. Il primo intervento di gastrectomia verticale parziale (sleeve gastrectomy) risale al 2000 e la procedura rappresenta oggi una delle soluzioni chirurgiche più adottate per ottenere una sostanziale riduzione del peso corporeo.
Questo tipo di intervento viene preferito rispetto alla procedure di diversione bilo-pancreatica con switch duodenale in quanto più sicuro. Tuttavia, alcuni effetti indesiderati possono accompagnarsi al trattamento.
Recentemente, i ricercatori del dipartimento di chirurgia generale, addominale e vascolare dell’Università di Magdeburgo hanno analizzato i più frequenti effetti indesiderati e le complicazioni chirurgiche a lungo termine successive all’intervento di gastrectomia verticale parziale, valutando la frequenza di ri-operazione e i principali deficit nutrizionali che si verificano durante un periodo di follow-up di due anni.
Gli autori hanno analizzato i dati di un gruppo di pazienti (n=100) di entrambi i sessi (età media 43 anni, indice di massa corporea (BMI) preoperatorio di 52.3 kg/²) sottoposti a gastrectomia verticale parziale seguito tra settembre 2005 e maggio 2009.
La durata media degli interventi di gastrectomia era 86 minuti, significativamente superiore rispetto alle altre procedure bariatriche. Nell’8% dei pazienti venivano registrate complicazioni maggiori. Durante il periodo di follow-up, 25 pazienti hanno richiesto un secondo intervento bariatrico. Per quanto riguarda i deficit nutrizionali, il 48% dei pazienti richiedeva supplementi post-operatori di ferro, il 33% di zinco, il 34% una combinazione di calcio carbonato e colecalciferolo (vitamina D3), il 24% vitamina D, il 42% di vitamina B 12 e il 40% di acido folico. I pazienti sottoposti unicamente a gastrectomia verticale parziale presentavano, mediamente, una percentuale di eccesso del peso corporeo pari al 53%, 65% e 62% dopo 6, 12 e 24 mesi, rispettivamente.
Gli autori hanno dunque concluso che la gastrectomia verticale parziale rappresenta un’efficace soluzione di chirurgia bariatrica per il trattamento dei pazienti severamente obesi, alla quale si associa un profilo di sicurezza piuttosto elevato. Tuttavia, occorre prestare attenzione ai possibili deficit nutrizionali che possono presentarsi dopo l’intervento, ma i supplementi di vitamina B12 dovrebbero costituire uno standard nella gestione post-chirurgica.