
Exemestano è un farmaco utilizzato per prevenire le recidive del tumore mammario e recenti evidenze hanno indicato che il farmaco previene anche l’insorgenza del tumore al seno nelle donne in post-menopausa.
Un nuovo studio ha però dimostrato che l’assunzione regolare del farmaco può determinare una pericolosa perdita di matrice ossea. Questi risultati segnano una battuta d’arresto per la ricerca di strategie farmacologiche per la prevenzione del tumore.
L’exemestano è un farmaco appartenente alla classe degli inibitori delle aromatasi e il suo effetto consiste nella riduzione dei livelli di estrogeni, gli ormoni che alimentano la crescita della maggior parte dei tumori della mammella. Poichè gli estrogeni esercitano anche un’importante effetto sull’osso, da tempo si sospettava un possibile effetto di questo farmaco sulla salute scheletrica.
Il presente studio, pubblicato su The Lancet Oncology, ha coinvolto 351 pazienti in post-menopausa trattate per due anni con exemestano. Al termine del trattamento i ricercatori hanno notato che le donne che avevano assunto il farmaco presentavano una riduzione del 6,1% della densità minerale ossea a livello del polso, rispetto ad un 1,8% del declino osservato nelle donne trattate con placebo. L’utilizzo di exemestano causava un evidente indebolimento della struttura ossea, nonostante i supplementi di calcio e vitamina D assunti dalle pazienti. Le alterazioni ossee erano più gravi rispetto al normale tasso di perdita di osso a cui si assiste durante questa età.
Attualmente sono disponibili altri due farmaci per la prevenzione del tumore: tamoxifen e raloxifene. Tuttavia, queste due preparazioni vengono prescritte con una certa riluttanza per via del rischio di trombosi. L’exemestano è invece privo di questi effetti collaterali e potrebbe rappresentare una valida soluzione per la prevenzione farmacologia del tumore.
Gli autori hanno precisato che non esistono dati che devono scoraggiare del tutto l’utilizzo del farmaco. Infatti, i cambiamenti osservati non indicavano un aumento del rischio di frattura.
In conclusione, lo scetticismo nella prescrizione del farmaco può essere superato, valutando i potenziali rischi e i benefici su base individuale. Nelle pazienti trattate con exemestano è inoltre suggerito un regolare monitoraggio della salute ossea, insieme ad un’adeguata supplementazione di calcio e vitamina D.